14.03.2025
Telomeri cosa sono e il loro ruolo nell’invecchiamento
L’invecchiamento è un processo complesso e individuale, influenzato da molti fattori biologici. Tra questi, la lunghezza dei telomeri si distingue come un indicatore affidabile dello stato di invecchiamento, insieme ad altri segni come l’instabilità genomica e l’efficienza mitocondriale. Ma cosa sono concretamente i telomeri?
Cosa sono i telomeri e a cosa servono
Essi sono segmenti di DNA situati alle estremità dei cromosomi. Svolgono una funzione protettiva essenziale per la stabilità del genoma durante la mitosi. Funzionano come i cappucci che proteggono i lacci delle scarpe dallo sfilacciarsi, evitando così danni al DNA durante la duplicazione cellulare.
Telomeri e invecchiamento
La lunghezza dei telomeri (TL) funge da indicatore dell’età biologica di un individuo. Se questi sono lunghi generalmente si associano a una maggiore giovinezza biologica. D’altra parte, se sono corti sono collegati a un rischio elevato di malattie legate all’invecchiamento.
Gli studi evidenziano che una TL adeguata può riflettere un’aspettativa di vita superiore a quella deducibile dall’età cronologica, soddisfacendo i criteri di un buon biomarcatore di invecchiamento proposti dalla “American Federation For Aging Research”. Quest’ultima stabilisce, infatti, che un marcatore debba: prevedere l’aspettativa di vita più di quel che permette l’età cronologica; verificare i meccanismi alla base dei processi di invecchiamento ed essere ripetibile nel tempo e valido per uomini e animali. I telomeri soddisfano questi biomarcatori dell’invecchiamento.
Telomeri come allungarli? È possibile?
Il processo di invecchiamento è intimamente legato alla funzione e alla lunghezza dei telomeri, che giocano un ruolo vitale nel mantenimento dell’integrità del DNA durante la replicazione cellulare. Ogni cromosoma contiene quattro telomeri, situati alle sue estremità, che sono composti da sequenze ripetitive di TTAGGG (timina, adenina, guanina). Queste sequenze sono legate da un complesso proteico chiamato Shelterin, che preserva la struttura cromosomica proteggendo l’intero DNA durante i processi di duplicazione.
I telomeri sono più o meno lunghi in base al tipo di tessuto, ai vari stadi della vita e in risposta a condizioni patologiche. Per esempio, quelli nei leucociti, nella pelle, nel muscolo scheletrico e nel tessuto adiposo sottocutaneo hanno lunghezze simili, ma differiscono significativamente nei neuroni e in altri organi. Nei neonati, i telomeri nei leucociti (LTL) hanno una lunghezza che varia da 7.0 a 11.6 kilobasi (kb), che si riduce con un tasso medio annuo di 30-35 bp (base pair), portando a lunghezze medie di 5-6 kb nei soggetti oltre i 60 anni e a circa 3.5 kb nei centenari.
L’accorciamento è associato a varie malattie. Pazienti con cardiopatia ischemica mostrano una riduzione significativa della lunghezza dei telomeri. Analogamente, una bassa attività telomerasica è stata collegata a un rischio elevato di sviluppare condizioni come diabete, ipertensione, infarto del miocardio, ictus e osteoporosi.
Esiste anche una correlazione tra telomeri corti e un aumentato rischio di cancro, particolarmente nei tumori gastrointestinali e quelli di testa e collo.
Allungamento dei telomeri
Nonostante la tentazione di allungare questi elementi per combattere l’invecchiamento e le malattie correlate, la realizzazione pratica di questa idea presenta notevoli sfide.
La telomerasi, l’enzima che allunga i telomeri, è attiva solo in determinati tessuti e la sua attivazione incontrollata nelle cellule adulte potrebbe favorire lo sviluppo di tumori, dato che è spesso sovra espressa nelle cellule cancerose.
Telomerasi, un enzima chiave
La telomerasi ha un compito molto importante nella ricostruzione dei telomeri, permettendo così ulteriori divisioni cellulari. Questo enzima è molto attivo durante lo sviluppo embrionale, ma meno nelle cellule adulte, tranne in casi specifici come spermatozoi, ovociti, e cellule staminali del midollo osseo.
Nonostante il potenziale terapeutico della telomerasi, la sua attivazione nei tessuti adulti solleva preoccupazioni di sicurezza, specialmente, come anticipato, per la sua responsabilità nel favorire la crescita tumorale.
Ecco come preservare la lunghezza dei telomeri
La ricerca suggerisce che mantenere uno stile di vita sano può influenzare positivamente la lunghezza dei telomeri.
Evitare il fumo, l’abuso di alcol, eccessi di zuccheri e l’esposizione a inquinanti sono accortezze fondamentali per prevenirne l’accorciamento prematuro.
Diete ricche di antiossidanti, come la dieta mediterranea, e l’integrazione di nutrienti come carotenoidi, vitamine A, C, D, E, polifenoli, fibre e acidi grassi omega-3 sono consigliate.
L’attività fisica, in particolare lo sport di resistenza e l’High Intensity Interval Training (HIIT), è raccomandata per promuovere l’autofagia e ridurre l’accorciamento dei telomeri.
In conclusione, mentre l’allungamento artificiale dei telomeri rimane una questione complessa e potenzialmente rischiosa, promuovere la loro salute attraverso scelte di vita consapevoli rappresenta un approccio praticabile e benefico per il benessere a lungo termine.