07.04.2021
Come è cambiato il mondo per i Personal Trainer durante la Pandemia? Le risposte dei Personal Trainer
Il 2020 è stato per molti appassionati e professionisti del Fitness un anno in cui è stato impossibile praticare la propria attività nello stesso modo in cui era stato possibile prima della pandemia e delle restrizioni dovute al tentativo di rallentare il diffondersi del contagio.
Il Governo italiano ha chiuso le palestre, non solo ai corsi di gruppo che avrebbero potuto diventare dei piccoli focolai, ma anche alle attività professionali private come quelle dei Personal Trainer. Di colpo la popolazione italiana non ha più potuto allenarsi come era abituata. All’improvviso centinaia di migliaia di professionisti hanno dovuto reinventarsi il modo di fare il proprio lavoro o decidere di abbandonarlo.
Noi di ISSA Europe™ lo sappiamo bene perché migliaia di professionisti italiani sono stati formati nei nostri corsi negli ultimi decenni. Anche noi abbiamo dovuto reinventare un nuovo modo di fare didattica, mettendo sempre al centro la medicina e la scienza.
Nel mese di marzo abbiamo deciso di indagare come l’impatto della pandemia ha modificato la professione del Personal Trainer. Diverse centinaia di persone hanno risposto al nostro sondaggio, che voleva capire principalmente l’impatto economico delle restrizioni all’attività lavorativa rispetto all’anno precedente.
Dall’indagine si evince che reinventarsi è stata una necessità, e molti ci sono riusciti. Durante il primo lockdown, nei mesi di aprile e maggio ISSA Europe™ ha tenuto numerosi appuntamenti di formazione gratuiti per i suoi iscritti, che non potevano lavorare ma almeno potevano formarsi.
Che cosa è successo però dopo il primo lockdown? Molte attività sono ripartite. Ma non i luoghi in cui la nostra professione amata si può svolgere in sicurezza: le palestre e gli studi sono rimasti bloccati, mentre le altre attività di cura della persona potevano riaprire. Questo ha avuto un impatto notevole: nel nostro sondaggio abbiamo provato a quantificarlo nei suoi macronumeri.
Come si vede dai nostri dati, solo il 32,8% riesce a seguire i clienti in uno spazio appositamente dedicato a casa propria o dei clienti, mentre il 37,1% non svolge attività a domicilio.
Abbiamo così avuto la conferma che no, non sta andando tutto bene nel nostro amato settore.
Per molti Personal Trainer il rapporto con le palestre è ancora fondamentale. Oltre il 73% di chi ha risposto al nostro sondaggio ha infatti una collaborazione o un rapporto di dipendenza con una o più palestre.
Questo ha fatto sì che l’82% dei PT che hanno risposto al sondaggio guadagnasse, nel 2020, meno di 15mila euro. Oltre la metà addirittura meno di 4mila euro, il doppio in questa fascia rispetto al 2019.
Nel 2019 le cose erano andate diversamente: a guadagnare meno di 5mila euro erano stati il 25,9%, mentre l’11,3% dei personal trainer aveva guadagnato più di 30mila euro.
Si è drasticamente ridotto il numero di clienti seguito mediamente ogni mese. Se nel 2019 il 26% dei PT riusciva a seguire anche più di 20 clienti al mese, questa fascia si è fortemente ridotta nel 2020 arrivando a solo l’11%. Di contro è raddoppiata la fascia di coloro che hanno seguito meno di 10 clienti al mese: si è passati dal 30 a oltre il 60% dei Personal Trainer. Contenuto invece il calo di coloro che sono riusciti a mantenere tra i 10 e i 15 clienti al mese: si è passati dal 25,7% del 2019 al 22% del 2020. La fascia di coloro che hanno assistito tra i 15 e i 20 clienti si è invece ridotta a un terzo: da 18,1% a 6,6%.
Lo stesso calo lo registriamo di conseguenza anche nel numero settimanale di lezioni: solo il 12,3% dei PT è riuscito a tenere oltre 20 lezioni alla settimana, mentre era il 30,4% l’anno precedente.
Molti personal trainer sono riusciti nel 2020 ad adoperarsi per seguire i propri clienti on line. Non è facile, nella nostra professione, perché il contatto umano, la motivazione, il controllo dell’esercizio giocano un ruolo fondamentale nell’aiutare i propri clienti. Il 55% dei PT è comunque riuscito a seguire qualche cliente on line. Il 45,5% non seguirà più i suoi clienti on line quando non ci saranno più restrizioni.
Le piattaforme di videochiamata più utilizzate sono state Whatsapp, Zoom e Skype, per chi ha deciso di utilizzarle.
Come promuoversi, non potendo essere presente fisicamente nelle palestre e nei luoghi tipici di allenamento? Molti dei PT hanno utilizzato i canali on line, alcuni regolarmente offrendo lezioni gratuite (12,2%) altri solo occasionalmente (30,1%). La maggior parte (57,6%) ha preferito non tenere webinar o lezioni gratuite on line. Per pubblicizzarsi, oltre il 90% dei PT utilizza prevalentemente il passaparola, mentre il 39% fa pubblicità. Di questi il 28,4% sfrutta la pubblicità on line, mentre il 10,6% si promuove offline.